Storia dei capelli: tra miti antichi, status sociale e salute - Particolare della “Nascita di Venere”, Sandro Botticelli – 1484
Storia dei capelli: tra miti antichi, status sociale e salute - Elizabeth Taylor nel film “Cleopatra” del 1963
Elizabeth Taylor nel film “Cleopatra” del 1963

I capelli hanno sempre avuto un ruolo fondamentale nella storia dell’uomo. Dall’antichità ai giorni nostri infatti la chioma è da sempre simbolo di status sociale, indice di personalità ed espressione dell’estetica del tempo.

Nelle diverse epoche, l’approccio ai capelli è cambiato: se prima la cura era questione di classe sociale, oggi l’estetica ma soprattutto la salute del capello sono per tutti e di tutti… per fortuna!

Gli antichi e la potenza dei capelli

La storia dei capelli ha origini lontane: fin dall’antichità la chioma è simbolo di potenza, forza, benessere e intelligenza, soprattutto per gli uomini. Basti pensare a Sansone, la cui intelligenza e forza secondo il mito risiedevano proprio nei capelli.

Che i capelli fossero un simbolo del benessere e dello status sociale lo si evince anche dalle tombe faraoniche risalenti all’antico Egitto. Dai ritrovamenti di alcune anfore emerge che per l’igiene del capello, le dame di corte usavano olio di lino mischiato a olio di oliva e radice di saponaria, mentre le donne di ceto sociale più elevato utilizzavano cenere di legna.

Anche la colorazione del capello ha origini lontane: sempre nell’antico Egitto veniva fatta con frutti di bosco, corteccia d’albero, minerali, insetti e semi delle piante. Il colore dell’epoca era il castano scuro.

Medioevo: tra superstizione e anima

Nel Medioevo la chioma ha un legame con la magia e la superstizione. I capelli infatti sono considerati un’estensione esterna e materiale dell’anima. Per questo motivo venivano usati nelle pozioni magiche. Di uso comune era anche bruciare i capelli caduti o tagliati perché se capitati nelle mani sbagliate potevano essere la base per malefici o malocchio.

Tutta questa superstizione e la chiusura del Cristianesimo di quei tempi, fa sì che valorizzare i capelli con acconciature sfarzose fosse considerato peccaminoso. L’estetica del Medioevo quindi vede pettinature semplici che trasmettono un senso di rigidità e moralismo.

Se i capelli sono parte dell’anima, è chiaro quindi che il colore preferito dell’epoca fosse il biondo, simbolo di purezza, ottenuto con impacchi di camomilla ed esposizioni prolungate al sole amplificate da miscele di erbe, sali metallici e acidi che ossidavano – e danneggiavano – il capello.

Storia dei capelli: tra miti antichi, status sociale e salute - Antonio del Pollaiolo, Ragazza di profilo, Museo Poldi Pezzoli, Milano. Esempio di pettinatura medievale
Antonio del Pollaiolo, Ragazza di profilo, Museo Poldi Pezzoli, Milano. Esempio di pettinatura medievale

La rinascita dei capelli: il Rinascimento e il Settecento

Finalmente si esce dall’oscurità del Medioevo per arrivare al Rinascimento, periodo in cui si riportano in auge i canoni della bellezza classica. Ora le ciocche vengono legate e attorcigliate in morbide acconciature romantiche, talvolta tagliate e regalate come simbolo di amore.

Il biondo rimane il colore di tendenza, ma nulla dell’estetica rinascimentale fa ricordare il rigore del Medioevo. Vengono abbandonate le precedenti tinture ossidanti, che rovinavano il capello, per optare verso misture di fiori di lupino, salnitro, zafferano e altre sostanze vegetali.

Storia dei capelli: tra miti antichi, status sociale e salute - Particolare della “Nascita di Venere”, Sandro Botticelli – 1484
Particolare della “Nascita di Venere”, Sandro Botticelli – 1484

La cura del capello e in generale della persona si fanno ancora più attuali con il secolo dei Lumi: il Settecento. Periodo di eccessi, feste e sfarzi, i capelli sono uno strumento per esaltare la propria persona e il proprio ego, per apparire e sedurre. Così a fianco del biondo, non più così candido e così puro, si affacciano colorazioni di un gradevole nero, ottenuto con bacche di sambuco e vino rosso.

‘800 e ‘900: scienza ed emancipazione

Nell’800 arriviamo a una cura e a una dedizione del capello più simile a quella dei nostri tempi. La ricerca di un’estetica personale del ‘700 si unisce alla scienza e alla medicina ottocentesche.

I medici iniziano ad analizzare il capello come fonte di informazioni sull’indice di salute del paziente e i barbieri usano medicina e scienza per capire se il capello è in buona salute e, in caso contrario, danno consigli su come nutrirlo e renderlo più forte.

Si arriva al ‘900 dove le acconciature non sono più simbolo di classe sociale ma del livello di attenzione che si ha della propria bellezza. La cura dell’estetica e di un aspetto salutare della propria chioma è ormai di tutti. Nei decenni i capelli si fanno a volte più corti, a volte più lunghi, c’è chi predilige il biondo, chi il castano. Le donne si emancipano e lo stile ne è l’espressione politica e sociale: stravolgendo o seguendo i canoni della moda, le donne affermano anche con i capelli la propria identità.

Storia dei capelli: tra miti antichi, status sociale e salute - Kirsten Dunst nel film “Marie Antoinette” del 2006 diretto da Sofia Coppola
Kirsten Dunst nel film “Marie Antoinette” del 2006 diretto da Sofia Coppola

I capelli oggi, tra salute e bellezza

Oggi avere cura dei capelli significa rispettare sé stessi, dal punto di vista estetico, identitario e soprattutto psicologico. È indubbio infatti che una chioma non sana o che tende a diradarsi può dare insicurezza e quindi disagio alla persona, sia nelle donne che negli uomini. Ed è indubbio che, come ogni parte del nostro corpo, se non abbiamo cura fin da subito dei capelli, dalle prime tinte e dai primi prodotti di cosmesi, non facciamo che rovinarli. E se non c’è salute non c’è bellezza.

Oggi però c’è la medicina da un lato e parrucchieri sempre più preparati e professionali dall’altro.

La tricologia, una branca della dermatologia, si occupa di studiare il capello, il cuoio capelluto e le possibili patologie, e di educare le persone a prendersene cura.

Contemporaneamente – e quotidianamente – i parrucchieri professionali sono sempre più “scienziati dei capelli”: non solo si occupano dell’estetica della chioma ma anche del suo benessere e di quello del cuoio capelluto.

Per questo anche nella colorazione si sono fatti passi da gigante. La cliente e l’hairstylist sono sempre più attenti alla tipologia di prodotto da usare per avere capelli belli e sani.

Questa esigenza di benessere ha portato a riconsiderare la natura come punto di inizio per nuovi prodotti avanzati dal punto di vista tecnologico grazie agli studi scientifici.

Un esempio è il trattamento ERBE TINTORIE, una colorazione 100% naturale con benefici anche terapeutici per la cute, grazie all’utilizzo dell’acqua termale.

Un altro esempio è l’innovativa tecnologia Ammonia Odor Encapsulation che permette di colorare i capelli in tutta sicurezza, sia della cliente che del professionista: niente monoetanolammina, niente allergeni, niente odori di ammoniaca nell’aria.

Ogni scelta che facciamo in fatto di capelli, oggi non riguarda più potere, magia, superstizione o classe sociale.

Oggi finalmente c’è sempre più la consapevolezza che la bellezza dei nostri capelli è espressione della nostra persona, è l’armonia di benessere, salute e stile personale.